#SVEGLIAITALIA - VENEZIA
sì alle unioni
civili e all'adozione dei figli no a soluzioni al ribasso!
In vista della discussione in aula parlamentare del ddl Cirinnà sulle
unioni civili, si tenta di scombinare le carte in tavola, arrivando addirittura
a proporre di modificare un testo frutto di una lunga mediazione tra i
parlamentarti e gli uffici legislativi. Dall’ipotesi iniziale si è già
eliminato qualsiasi riferimento al matrimonio e si è introdotto il nuovo
istituto dell’unione civile dello stesso sesso “quale specifica formazione
sociale”. Si è altresì prevista la stepchild adoption, ossia la possibilità di
adottare il figlio del/la partner, già di per sé soluzione al ribasso perchè in
quattordici Paesi europei prevale una propensione per l’adozione congiunta.
Invece di offrire tutela giuridica a
famiglie che esistono già di fatto, si utilizza il dibattito sulla maternità
surrogata come una clava per abbattere la stepchild adoption, con il serio
rischio di compromettere il diritto di un bambino che cresce in una famiglia
omogenitoriale a ricevere le garanzie di legge. Il rischio è che il ddl Cirinnà
elimini dal suo testo questa possibilità, che dovrebbe essere rinviata a uno
specifico disegno di legge.
La soluzione di estrapolare dal ddl
Cirinnà la stepchil adoption sa di vecchi giochi di una politica che di certo
nuova non è. Se si vuole rimettere mano al tema delle unioni civili facendo
divenire i bimbi vittime sacrificali di giochi utili a ricompattare la
maggioranza governativa, Se non ora quando urla il suo No. Una classe politica
che punti a svendere questi temi ci vede fortemente contrarie, come anche siamo
fortemente critiche verso chi propone soluzioni al ribasso, come lo stralcio
delle adozioni per le famiglie omogenitoriali e la libertà di voto in aula sul
ddl Cirinnà.
Alle Parlamentari e ai Parlamentari del
nostro Paese facciamo notare l’inutilità di soluzioni compromissorie sulla
stepchild adoption: in un recente procedimento giudiziario i magistrati hanno
già consentito l’adozione di un bimbo di una famiglia composta da due donne,
sul presupposto che essa realizzasse l’interesse del minore. Le donne sanno,
perché le vivono ogni giorno, le contraddizioni di una società che non sa
riconoscere e tutelare le forme degli affetti e le relazioni umane: le famiglie
di fatto sono, appunto, famiglie e come tali debbono essere tutelate.
Prime firmatarie:
Chiara Saraceno - Sociologa
Daniela Del Boca – Ph.D. Università di Wisconsin-Madison, Prof. Economia alla Università di Torino
Pia Locatelli Parlamentare Camera dei Deputati
Snoq TorinoChiara Saraceno - Sociologa
Daniela Del Boca – Ph.D. Università di Wisconsin-Madison, Prof. Economia alla Università di Torino
Pia Locatelli Parlamentare Camera dei Deputati
Rete Donne Snoq Cremona
Snoq Alto Adige Südtirol
Snoq Vallo di Diano
Snoq Salerno
Snoq Riviera del Conero
Snoq Lodi
Snoq Factory
Snoq Mantova
Snoq Bergamo
Snoq Donne Mogliano
Snoq Varese
Snoq Venezia
Snoq Ancona Comitato 13 Febbraio
Rete ELGBTQI del Trentino Alto Adige
Associazione Centaurus - Gay e Lesbiche dell'Alto Adige - Arcigay Bolzano
Lucia Centillo consigliera delegata per la Città metropolitana di Torino Diritti, Pari Opportunità e Welfare
Iole Natoli Blog e Gruppo FB "Il COGNOME MATERNO in Italia nei matrimoni e nelle convivenze"
Daniela Depietri Assessora Sociale Sanità Comune di Carpi (Modena)
Daniela Tomasino Arcigay Palermo - Qui Palermo
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