venezia 13 febbraio 2011

venezia 13 febbraio 2011
VENEZIA 13 FEBBRAIO 2011 - (manifesto - su idea di Chiara Mangiarotti, realizzazione di Giulia Pitacco)

lunedì 11 aprile 2016

LE DONNE RILEGGONO LA COSTITUZIONE




31 MARZO  2016 
“ A 70 anni dal voto le donne rileggono la Costituzione”   
Scoletta dei Calegheri Venezia
Come ogni anno  il Centro Donna  Servizio  Cittadinanza delle Donne e Culture delle Differenze  del Comune di Venezia  promuove Marzo Donna. Marzo Donna 2016 è  particolarmente ricco  :  ben 61 iniziative , le più varie. Ringraziamo il Comune di Venezia e in particolare  Gabriela Camozzi , responsabile del Centro Donna, sempre attenta ad ascoltare le voci e le proposte delle donne del territorio.
Prima di iniziare la nostra chiacchierata vi propongo la visione di un breve video che apre al tema dell’incontro:  “ in contropiede le donne rileggono la Costituzione “
Vi abbiamo invitate , noi donne del comitato SNOQ  di Venezia e M.T. Sega, la presidente dell’associazione rEsistenze, per parlare di Costituzione in un momento  in cui di Costituzione  si parla molto e  con toni accesi .
 Il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha avviato una campagna nazionale, con la formazione di comitati in ogni provincia italiana, per la raccolta di firme in vista del referendum confermativo  che potrebbe tenersi nell’autunno del 2016.
E allora perché questo incontro , che cosa  ci aspettiamo da questa chiacchierata di oggi , che vedrà il fondamentale contributo delle due relatrici di chiara fama ed esperienza.
La Costituzione è stata scritta 70 anni fa.
Nel 1946 le donne esercitarono per la prima volta in Italia il diritto di voto.
Tina Anselmi, prima ministra donna così ricorda il 2 giugno 1946 “…. Le italiane , fin dalle prime elezioni, parteciparono in numero maggiore degli uomini, spazzando via le tante paure di chi temeva che fosse rischioso dare a noi il diritto di voto, perché non eravamo sufficientemente emancipate”.
2000 furono elette nei Consigli Comunali.  

Vennero elette le prime parlamentari italiane.
 21 donne, le nostre madri costituenti , entrarono nell’Assemblea Costituente e 5 di loro fecero parte
della Commissione dei 75, incaricata di elaborare la Costituzione.
Tra loro Nilde Jotti, prima donna ad essere eletta 30 anni dopo presidente della Camera e già da allora … 70 anni fa !..... in lotta per il riconoscimento delle famiglie di fatto.
 Tra loro Teresa Mattei, battagliera, caparbia, morta di recente. Non si stancò mai di “pedalare” anche se viene ricordata più per la mimosa che per le sue battaglie. Come è per Teresa Noce.
Riconoscere  il ruolo di queste donne è il primo passo per porci  le domande che seguono.
E partirei da quelle che Mariella Gramaglia, figura indimenticabile del femminismo italiano da poco scomparsa, rivolge a Lidia Ravera in una chiacchierata tra amiche: Chi sono le donne di cui parla la Costituzione? Ci somigliano? Ci piacciono? Non credi che la Costituzione per noi, per noi donne, sarebbe da riformulare? E continua “ a noi donne la Costituzione , il nostro contratto sociale della contemporaneità democratica, interessa. E molto. Non solo perché ricordiamo con commozione e deferenza le 21 pioniere che hanno contribuito a scriverla e sobbalziamo ogni volta che qualcuno parla di “ padri costituenti”, ma perché pensiamo che, benché redatto da una schiacciante maggioranza di uomini, questo contratto ci riguardi, segni dei perimetri di diritto che ci stanno a cuore, che almeno parzialmente ci includono”.
Da quelle riflessioni condivise con donne professionalmente diverse ,un’ avvocata, una costituzionalista, una filosofa, scrittrici, teoriche del pensiero della differenza, è nato un incontro pubblico “ In  contropiede- le donne rileggono la Costituzione” a Roma nell’ottobre del 2014 firmato da  Se Non Ora Quando - Factory , un incontro che voleva esprimere l’esigenza di ri-leggere il testo fondativo  della nostra vita civile,  in particolare rileggere gli articoli 3,22,29,37,51  a partire da un nuovo punto di vista: la vita delle donne. Il femminismo si era già interrogato e anche numerose donne in ambiti diversi si erano poste queste domande. E oggi ci sembra un buon momento per riaprire un confronto, un ragionamento.
Noi del comitato Senonoraquando Venezia  abbiamo letto il piccolo testo che raccoglie quanto è stato detto quella mattina di ottobre. Ci siamo appassionate e interrogate e abbiamo riflettuto sul fatto che le madri costituenti , 21 su 535 uomini, si sono trovate ad affermare uguaglianza e pari dignità tra uomini e donne in presenza di leggi profondamente discriminanti nei confronti delle donne.
Ma abbiamo anche considerato che la vita delle donne è molto cambiata dal ’48.
E’ cambiato il nostro Paese. La lotta delle donne , le nostre lotte, lo hanno cambiato. E’ cambiata la società, i costumi e la cultura .

 E allora le domande:
Siamo ancora soggetti da proteggere e tutelare?
Vogliamo ancora una uguaglianza che cancella le differenze? Siamo disposte a essere separate dal nostro corpo sessuato per essere uguali? Uguali a chi?
Vogliamo ancora che le condizioni di lavoro della donna lavoratrice devono “… consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione” ? come recita l’articolo 37
Ci va bene che si parli  ancora di diritti della famiglia come società naturale fondata sul  matrimonio? Art. 29… … e ancora altro ….. quando si parla del diritto al nome in assenza del cognome materno. I figli, le figlie ancora non portano il nome della madre.
..poi la rappresentanza politica … la Costituzione ha posto fine alla discriminazione sul piano normativo, ma non è riuscita a realizzare una effettiva parità. Le resistenze maggiori sono tuttora nel campo della politica, non è più questione di norme.
Sono 5 gli articoli su cui ci interroghiamo e il cammino percorso si misura  dalla distanza  fra oggi e  ieri .
La giurisprudenza nel frattempo ,nel ritardo della politica,  si è occupata di come i principi scritti sulla carta si sono trasfusi nella legislazione.
 Chiediamo alle nostre ospiti delle risposte ben sapendo che non tutto oggi si potrà dire ma usciremo da questo incontro, sono sicura, con suggerimenti di riflessioni , con nuove conoscenze che ci permetteranno  di continuare a ragionare su questi temi.

 Quando parleremo di famiglia,di unioni civili, di cognome materno e cognome maritale, di pari opportunità , di democrazia paritaria, di lavoro,  di conciliazione tra lavoro e famiglia, di condivisione , sapremo da dove siamo partite , cosa c’è stato nel tempo che ci separa dal ’48 , dove siamo oggi e dove stiamo andando e forse anche dove vogliamo andare.

 





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