GIORNATA MONDIALE PER L’ELIMINAZIONE
DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
Da gennaio a oggi sono 105 le donne uccise. Lo stesso numero
dello scorso anno.
Parliamo di FEMMINICIDIO , parliamo di donne uccise “ in
quanto donne” e non per inesistenti questioni personali.
Non si possono usare parole come gelosia, raptus, follia per
parlare di uomini che tolgono la vita alle mogli, compagne, amiche, fidanzate, ex
mogli, ex compagne, ex fidanzate perché incapaci di accettare una loro volontà
di cambiamento.
Perché il Femminicidio è la risposta ad un gesto di libertà
delle donne dopo anni di violenze, soprusi, maltrattamenti dei figli o più
semplicemente di fine dell’amore.
E’ una strage ‘democratica’ che attraversa tutta la società,
ogni età, ogni classe sociale, ogni credo religioso, nei paesi ricchi e in
quelli poveri.
Non possiamo più permettere che la vita delle donne nel
nostro paese sia costantemente in pericolo.
Crediamo che sia ora che la violenza domestica degli uomini
contro le donne sia trattata come una questione di Stato.
Crediamo che sia ora che gli uomini cambino perché la
violenza di genere è un loro problema che diventa nostro quando la esercitano
contro di noi.
POSTO OCCUPATO ogni sedia vuota parla di una donna che non
c’è più per occuparla e porta il suo nome.
PER NON
DIMENTICARE
Senonoraquando
Venezia
Con
l’adesione dei commercianti di via Palazzo di Mestre
per vedere le altre foto clicca il link: https://goo.gl/photos/sPbXZ9WpLMVw7MLP6
NOVEMBRE DONNA 2016
INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
MOSTRA "OLTRE L'OSTACOLO"
Esposizione di arte figurativa dedicata a donne e
uomini che vogliono lavorare insieme per superare le barriere di genere
FEMMINISMO
E’ ROBA PER MASCHI
Anche quest'anno il 25 Novembre GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE è tristemente connotata da un
numero altissimo di vittime. 99 100 101 ….. Tante. Troppe. “Non una di meno “ è
l’appello lanciato a livello nazionale per le vittime di femminicidio ma anche per
rivendicare diritti e libertà.
Abbiamo voluto cogliere il messaggio di un anno fa delle donne di SENONORAQUANDO San Donà per fare di questa data un momento in cui trasmettere un’immagine della donna non solo vittima ma protagonista della storia e divulgare i risultati raggiunti nella lunga battaglia per la realizzazione della parità di genere. L’esposizione in questi mesi è stata itinerante in altre sale della provincia e visitata da numerose scolaresche. Questo ci ha portate a presentarla al Novembre Donna organizzato ogni anno dal Comune di Venezia e dal Centro Donna . Un momento di riflessione su alcune tappe che hanno segnato il percorso del femminismo in Italia, nella consapevolezza che alcuni ostacoli sono già stati superati ma che altri – e non pochi – sono ancora presenti. DONNE SPORT: non si può restare indifferenti di fronte alla disparità di trattamento riservata alle donne nelle diverse discipline. Ad oggi nessuna donna in Italia può svolgere la professione di sportiva ed è anche per questo che ad una certa età si trova davanti al bivio: maternità o carriera. In caso di vittoria il montepremi è quasi sempre inferiore a quello del collega maschio. La discriminazione nello sport non è diversa da quella che si riscontra negli altri settori lavorativi. Crediamo sia qui importante ricordare il contributo dato da Valeria Solesin e presentato pochi giorni fa all'Università di Ca' Foscari sul rapporto maternità-lavoro.
RAPPRESENTAZIONE DELL’IO FEMMINILE : io è un urlo che nasce dal profondo
femminile e che chiede di riconoscere e
sradicare gli stereotipi che alle donne sono stati appiccicati nei secoli. Sono
stereotipi che mascherano e soffocano la vera identità che ciascuna desidererebbe
fosse percepita dagli altri. Un percorso individuale che diventa azione
collettiva per restituire ad ognuna la sua individualità vera.
LINGUAGGIO: operaio-operaia contadino-contadina, niente da dire. Tutti lo
accettano. Ma già in presenza di ministro-ministra
casca il palco e si grida allo scandalo. Molti ostacoli sono ancora da superare
e riconosciamo la tenacia della Presidente della Camera Laura Boldrini che in
ogni occasione sottolinea tale importanza.
CONQUISTE DA NON PERDERE: si evidenzia quanto, al di
là della tematica di genere, legalità e giustizia non siano sinonimi; prima
delle leggi vigenti era legale il loro contrario ed era da molti condiviso. C’è
da chiedersi: quali leggi sono ora da cambiare per essere nel giusto? Il nome
di Salvatore Morelli ricamato sulla
borsa anni 70 in uno dei pannelli ricorda il deputato che nel 1875 presentò un
disegno di legge, bocciato, per il diritto di voto alle donne.
FEMMINISMO E’ ROBA PER MASCHI: per gli uomini
liberi, per quelli che non sono abbarbicati ai privilegi tramandati, per tutti
gli uomini che vogliono un mondo migliore e che non hanno paura delle parole è
tempo di dire “Io sono femminista”. Non uno di meno.
SE CAPISCO , PARTECIPO : questa riflessione resterà
sterile se da qui non si uscirà con almeno una percezione, preludio della consapevolezza,
che la società va costruita assieme, che i cambiamenti avvengono con la
partecipazione di tutti, diversi e complementari, che costruire qualcosa non si
ferma all’atto del fare ma è anche un crescere e procedere insieme.
Ringraziamo il Comune di Venezia , il Centro Donna e
quanti, uomini e donne, hanno
contribuito alla realizzazione di questa esposizione. Un grazie particolare
alle donne di SENONORA QUANDO San Donà.
Senonoraquando Venezia
per vedere le foto clicca il link:
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