COMUNICATO 3 luglio 2014
In un luminoso pomeriggio di luglio decine e decine
di donne e alcuni uomini hanno partecipato ieri al Flash Mob #bringbackourgirls indetto da
SENONORAQUANDO VENEZIA e dai comitati
SNOQ di Vittorio Veneto, Mogliano, Cittadella, Padova, San Donà con l’adesione
di Udine e Bolzano.
Hanno aderito all’appello e partecipato SPI CGIL,
Unione Atei Agnostici Razionalisti, Gruppo Donne Preganziol, Associazione
Italiana Donne Medico di Treviso e il Circolo SEL Pasolini .
A far da cornice il Monumento alla Partigiana che, nella sua immobilità lambita dalle onde ,
anche ora testimonia non solo la forza
delle donne che hanno lottato per la liberazione del nostro Paese, ma anche le
vittime che il mare ogni giorno restituisce o inghiotte.
La scritta #bringbackourgirls esposta lungo la Riva dei Giardini della Biennale esprime la Venezia sana; una Venezia che non è solo malaffare e corruzione.
Quasi 3 mesi sono passati dal rapimento delle
ragazze nigeriane e nulla è cambiato, lo
dicevamo già , indignate ma non rassegnate,
nel comunicato precedente.
Il discorso di apertura alla presidenza del semestre
europeo pronunciato dal premier Matteo Renzi solo qualche ora prima del
flashmob, ci richiama tutti al compito con le parole “ di fronte alle ragazze rapite in Nigeria da
un gruppo fondamentalista perché educate ai valori occidentali, se non c’è la
vostra, la nostra reazione , non possiamo definirci degni
della grande responsabilità che abbiamo”.
Martedì 8 luglio SNOQ VE consegnerà a Renzi , presente in città l’appello diretto anche alla Ministra Federica Mogherini di
continuare nell’impegno internazionale.
In ambito nazionale chiediamo un intervento preciso
sul piano dell’educazione e della formazione. Paris di Bristol, una giovane
partecipante che ha letto l’appello nelle varie lingue, ha concluso con il
monito di Banki-Moon “Nowhere should teachers fear to teach or children fear to
learn “
La scuola, il luogo dove si insegna e si apprende,
non deve fare paura: solo gli integralisti la temono. Rimandiamo a scuola le
ragazze e i ragazzi che nel frattempo hanno allungato la lista.
Il diritto alla cultura non deve avere confini.
LIBERE DI ESSERE LIBERE DI SCEGLIERE LIBERIAMO TUTTE
LE PERSONE RAPITE
SENONORAQUANDOVENEZIA
#BRINGBACKOURGIRLS
SENONORAQUANDO VENEZIA aderisce all’appello internazionale . Invita le donne e gli uomini , le associazioni e quanti in questi anni hanno fatto di Venezia una città simbolo della lotta per i diritti e contro la sopraffazione ad unirsi in uno sforzo corale . In questo momento così difficile per la nostra città vogliamo far emergere la parte sana , non solo corruzione e malaffare . Ripartiamo dalla solidarietà e dall’impegno per i diritti negati contro la crudeltà e l’ignoranza. La nostra iniziativa nasce dall’impellente sentimento di affermare i diritti umani, il valore delle differenze e la libertà di scelta come fondamenta di civiltà che non può e non deve avere confini.
E’ dal 14 aprile 2014 che 223 alunne tra i 13 e i 17 anni non danno più notizia di sé. Da quando orde di selvaggi hanno invaso il liceo di Chiboc in Nigeria. In attesa di essere vendute come schiave le oltre 200 alunne sono state malmenate e stuprate colpevoli solo di essere giovani donne e di frequentare un liceo. Malala Yousufzai le ha chiamate giustamente sorelle perché come lei, nonostante le minacce, hanno difeso il diritto di costruirsi un futuro di indipendenza. I Boko Haram dicono esplicitamente che l’educazione occidentale è un peccato: di questo sono colpevoli, di essere andate a scuola.
Noi donne di Senonoraquando diciamo che non si può rimanere indifferenti a quello che sta succedendo in Nigeria, non si può rimanere indifferenti a quei volti sofferenti di ragazze che si chiamano Blessing, Deborah, Abari, Hadwa…che stanno subendo una violenza inaudita: rapite, umiliate, spaventate, costrette ad indossare il velo islamico e a convertirsi ad un’ altra fede religiosa. Non è però solo una questione di integralismi religiosi. «L’educazione occidentale è peccato» e quindi la lotta per il potere di questo gruppo integralista passa proprio attraverso la demonizzazione dell’educazione, specialmente quella delle donne. Aderiamo a questa campagna, ma con la consapevolezza che ci sono, in tante, troppe parti del mondo, altre Blessing, Deborah, Abari, Hadwa a cui è impedito, anche con la violenza, di studiare, perché il potere sa che il controllo delle donne passa principalmente dalla negazione dell’educazione e della cultura.
Ora è importante liberare le ragazze e anche tutti i ragazzi che nel frattempo hanno allungato la lista dei rapiti e rimandare T U T T I a studiare : è di questo che gli integralisti di tutto il mondo hanno paura.
mercoledì 2 luglio ore 18.00 FLASH MOB (con ombrello se piove!) LIBERE DI ESSERE LIBERE DI SCEGLIERE LIBERIAMO TUTTI I RAPITI NIGERIANI
Monumento alla partigiana VENEZIA vaporetto fermata Giardini Biennale
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