Buon pomeriggio a tutte e
tutti e grazie per aver risposto alla nostra chiamata.
Siamo le donne di
Senonoraquando di Venezia e siamo qui per parlare di femminicidio e di violenza
contro le donne.
Il 25 novembre è il
giorno dedicato dall’ONU per l’impegno contro la violenza sulle donne e in
tante città piccole e grandi in tutto il Paese in questo mese ci sono state
iniziative e manifestazioni, anche sul nostro territorio.
Noi oggi siamo qui per
dare voce alle donne che nel corso di questo anno fino ad ora sono morte
ammazzate da un uomo che
diceva di amarle e che le voleva per se ,comunque, ad ogni costo , al di la
della loro volontà, la propria moglie, ex moglie, la fidanzata , ex fidanzata, la
compagna, la ex compagna , e che ha affermato il suo volere facendo un ultimo
definitivo gesto di potere, togliendole dal mondo se non poteva averle per se.
I dati parlano di una
strage che vede ogni anno più di cento le donne uccise in quanto donne e i
numeri sono in continuo aumento , dal 2005 al 2013, 80,103,105,116,123,126,125,
176 lo scorso anno. ...... (clicca il link)
(…) E io ero ancora viva, avrebbe potuto
salvarmi e invece no. Mi guardava con stupore, immobile, e io respiravo a
fatica.. finalmente ero debole e arrendevole. Mi aveva messo a terra. Non
voleva farlo ma non aveva più argomenti per spiegarmi la sua inadeguatezza. Ero
cresciuta troppo per lui, non ce la faceva a starmi al passo, non riusciva più
a reggere il confronto. Si sentiva inferiore e non aveva altra scelta che ricorrere
alla forza fisica perché in quella era ancora superiore a me. Così almeno ha
vinto l’ultima partita.
Contributo lettura per il 28 Novembre
tratto da Ferite a morte letto da LELLA COSTA
IN INDIA
Nello
stato dell'Uttar Pradesh, nei villaggi rurali, sempre piu'
spesso si assiste al fenomeno dello stupro di gruppo ai danni di ragazze
giovanissime.
Nelle
famiglie più povere, che non hanno i servizi igienici in casa, le ragazze adolescenti
sono costrette a uscire nei campi anche col buio. Qui vengono rapite, stuprate
e uccise.
Vengono
'impiccate' a un albero, simulando un suicidio, per evitare che denuncino
i loro aguzzini.
Tra
gli assalitori ci sono poliziotti o pretendenti respinti perche' troppo vecchi
per sposare una ragazzina.
L'ISIS
e il tariffario dell'orrore! Donne vendute come merce o
bestiame!
In
un video diffuso dal canale TV panarabo AL AAN, i terroristi comprano e vendono
centinaia di donne cristiane o yazhide sequestrate in Iraq.
Vengono
esposte nei mercati col cartello del prezzo: da 30 a 140 euro a
secondo dell'eta', del colore degli occhi e della condizione dei denti.
Cosa succede poi a queste donne una volta comprate? Vengono picchiate, stuprate a ripetizione e costrette a convertirsi all'Islam, perché considerate eretiche e dunque sottoposte alla legge islamica della Sharia, che giustifica questo trattamento.
IN SIRIA
anche
gli stupri sono armi di guerra in Siria.
Secondo
l'International Rescue Committee e la scrittrice siriana Samar
Yazbek, riparata
in Francia, nell'immensa brutalita' della guerra civile siriana anche il
corpo di donne e bambine diventa un campo di battaglia.
I
militari dell'esercito regolare del presidente Assad usano lo stupro come
strumento di guerra per colpire padri, fratelli e mariti,
per distruggere l'intero tessuto sociale e piegare la ribellione al
regime.
leggi tutti i brani del flash mob (clicca il link)
https://docs.google.com/document/d/13ezA4ajvaMQMp4mSJ4YkNwvyBtHKHweX1tFWq62iFsY/edit
https://docs.google.com/document/d/13ezA4ajvaMQMp4mSJ4YkNwvyBtHKHweX1tFWq62iFsY/edit
UN APPELLO AGLI UOMINI
Agite perché più nessuna donna , vicina o lontana venga offesa,
umiliata, maltrattata, violentata, uccisa per mano di un uomo, di una persona
del vostro stesso genere.
Assumetevi questa responsabilità e impegno a secondo dei vostri ruoli
e competenze perché la violenza di genere è un vostro problema che diventa
nostro quando la esercitare contro di noi.
E’ maturo il tempo che ne prendiate coscienza .
Ma tutti e tutte abbiamo un COMPITO, anche noi abbiamo un compito,
dobbiamo assumerci la
responsabilità di agire perché nei luoghi dove viviamo, lavoriamo,
decidiamo, in famiglia, nelle scuole, nelle istituzioni tutte da quelle locali
a quelle nazionali, nei luoghi della politica, nei pronto soccorso degli ospedali,
nelle aule dei tribunali, nel Parlamento, nei partiti ,nei giornali ,nelle
questure, nei luoghi dove si va a denunciare una violenza , si avvii un
cambiamento culturale forte, profondo.
Facciamo in modo che ognuno di questi luoghi diventi un centro
antiviolenza.
Diamoci questo compito, diamoci da fare . La violenza sulle donne è un
problema che ci interpella TUTTI e TUTTE.
Perché il vero cambiamento dobbiamo cominciare a farlo dentro di noi.
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