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La LEGGE REGIONALE n. 27 del 27 luglio
2012
DISCIPLINARE LE INIZIATIVE DI
PROMOZIONE DEI DIRITTI ETICI E DELLA VITA NELLE STRUTTURE SANITARIE E
SOCIO-SANITARIE
“promuove
e garantisce nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie e nei consultori la
diffusione e la divulgazione dell’informazione sui diritti dei cittadini con
riferimento alle questioni etiche e
della vita, riconoscendo a tutte le associazioni. ….pari opportunità di
comunicazione” facendo riferimento alle “associazioni di volontariato, iscritte
nell’albo regionale o riconosciute a livello nazionale”.
La
regione Veneto deve emanare a breve il relativo Regolamento attuativo.
Per questo motivo SE NON ORA QUANDO
VENETO chiede a tutti di firmare
“Appello in difesa
dell’autodeterminazione e della
privacy”.
Le
strutture sanitarie, socio-sanitarie e i consultori sono deputate alla
cura/accompagnamento/tutela delle cittadine e dei cittadini, in momenti della
vita di particolare fragilità fisica e/o emotiva che le/li rendono estremamente
vulnerabili.
Devono
perciò rimanere luoghi protetti da interventi esterni: permettervi la presenza,
in nome di un malinteso diritto all’informazione, di soggetti estranei al
personale addetto lede il diritto alla privacy e alla libertà di scelta di
ognuno ed espone le pazienti e i pazienti e i loro familiari, a pressioni
psicologiche inaccettabili, a prescindere dalle finalità delle singole
associazioni.
In
questo senso la legge 27 mette in discussione anche l’applicazione della 194/78
di cui non è ancora garantita la piena attuazione per l’alto numero di
obiettori di coscienza tra il personale sanitario, penalizzando le donne.
Non
accetteremo passivamente che per l’ennesima volta il corpo delle donne e la
salute delle cittadine e dei cittadini diventino campo di battaglia per guerre
ideologiche.
L’eventuale
materiale informativo su temi quali interruzione volontaria di gravidanza, fine
vita, testamento biologico, anche se prodotto dalle associazioni più varie, non
può assicurare la scientificità, neutralità e laicità del messaggio,
irrinunciabili in strutture pubbliche.
Chiediamo
un’azione
di responsabilità politica nel pieno rispetto dei diritti riconosciuti dalla
Costituzione perché crediamo in uno
stato laico che trova nei suoi fondamenti il rispetto dei principi etici e dei
convincimenti morali di ognuno.
Rivolgiamo
Questo
appello non solo alle donne, ma a tutti i cittadini e al personale sanitario e
socio-sanitario che professionalmente si
dovrà confrontare nella pratica quotidiana con l’attuazione della legge.
Non
vogliamo essere lasciate sole a gestire un attacco di portata collettiva.
Governare
significa garanzia, tutela, rappresentanza degli interessi di tutte/ti
(valorizzando il sistema sociosanitario, in primis i consultori) e non
limitazione, disservizio e pressione ideologica.
SE NON ORA QUANDO-VENETO
Clicca sul link e stampa il modulo per la raccolta delle firme
https://docs.google.com/spreadsheet/ccc?key=0AkosoLKxz3CGdEpBS2ZIY2RnZ3djLTNsVDJzUFRma3c#gid=0
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