venezia 13 febbraio 2011

venezia 13 febbraio 2011
VENEZIA 13 FEBBRAIO 2011 - (manifesto - su idea di Chiara Mangiarotti, realizzazione di Giulia Pitacco)

lunedì 23 febbraio 2015

8 MARZO CON LA A

Coordinamento Comitati








Su proposta del Comitato SNOQ di Torino, 
il Coordinamento Nazionale dei Comitati Se Non Ora Quando ha avviato la campagna “Donne con la A” in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.
8 MARZO DONNE CON LA A

Maestro-maestra, chirurgo-chirurga, sindaco-sindaca, avvocato-avvocata: in italiano le parole che finiscono in o al femminile prendono la a. Restano invariate quelle che finiscono in e ma prendono l'articolo femminile, ad esempio, la giudice, la presidente.
Lo dice la grammatica italiana , lo sostiene anche la prestigiosa Accademia della Crusca.
Ma in nome di un presunto "neutro", che l'italiano non ha, si continua a fare resistenza nel declinare al femminile una manciata di titoli professionali: ministra, deputata, funzionaria, ingegnera, assessora, mentre e' normale dire commessa, postina, operaia, infermiera.
Le donne , presenti oggi in tante professioni fino a poco tempo fa appannaggio solo degli uomini, vogliono la a, chiedono di essere riconosciute.
Per questo 8 marzo alle istituzioni, alla pubblica amministrazione, alla scuola, alla politica, all’informazione, chiediamo di usare il femminile ogni volta che si parla di una donna, qualunque ruolo o incarico ricopra.
Siamo convinte che sia un passo necessario per garantire la rappresentazione dei due generi di cui e' fatto il mondo: le donne non sono l'altra metà del cielo, sono una delle due metà.

SenonoraquandoVenezia



Gentile Presidente
Anna Maria Tarantola
Presidente RAI - Radio Televisione Italiana S.p.A.
La nostra societa' sta attraversando una fase di grande trasformazione e le donne hanno giocato e giocano un ruolo molto importante che purtroppo non e' adeguatamente riconosciuto dai mezzi di comunicazione .
Oggi le donne occupano ruoli decisivi in politica, nelle istituzioni e nel mondo del lavoro ma si continua a parlare di loro al maschile in nome di un "neutro"che la nostra lingua non prevede.
Basta applicare le regole dell'italiano per il femminile per dar conto della loro presenza : se una donna guida un ministero e' una ministra, se guida una città una sindaca, se presiede una corte di giustizia una giudice. Lo sostiene anche l'autorevole Accademia della Crusca, lo scrivono i nuovi dizionari. ....
(Leggi la lettera https://drive.google.com/?tab=mo&authuser=0#my-drive )





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