venezia 13 febbraio 2011

venezia 13 febbraio 2011
VENEZIA 13 FEBBRAIO 2011 - (manifesto - su idea di Chiara Mangiarotti, realizzazione di Giulia Pitacco)

giovedì 23 aprile 2015


#bringbackourgirls
Lo scorso luglio signor Presidente le  abbiamo consegnato in occasione della sua visita a Venezia una lettera aperta nella quale esprimevamo il nostro sdegno per la grave situazione della Nigeria e chiedevamo un suo interessamento sul piano internazionale considerando la presidenza europea.
Con il flash-mob BRINGBACKOURGIRLS ai Giardini della Biennale abbiamo tentato di far emergere la parte sana della città : non solo malaffare e corruzione ma l’affermazione di Venezia città dei diritti umani, del valore delle differenze e della libertà di scelta come fondamenta di civiltà che non poteva e non può avere confini.
L’offensiva mondiale che è seguita nei mesi successivi ci ha portato drammaticamente davanti agli occhi le stragi continue : i giovani cristiani in Kenia, i bambini di Peshawar. E’ impossibile dimenticare . Sempre più spesso questi gruppi fondamentalisti scelgono scuole e università: sono i luoghi che rappresentano una speranza di liberazione dalla miseria e dall’ignoranza. E molte sono le donne, le ragazze, le bambine. A un anno di distanza dall’attacco dei Boko Haram a Chibok in Nigeria ci chiediamo: 
“Ma dove sono finite le ragazze?”
Il Nobel Wole Sonyinka a chi gli poneva questa domanda rispondeva:” Certe sono state vendute come schiave, come oggetti sessuali, altre sono morte di malattia o ammazzate, alcune hanno cercato di fuggire. Non le ritroveremo mai intatte. Saranno donne spezzate per tutta la vita. Il dovere della nostra società è di assicurarsi che quelli che hanno perpetrato questo crimine ignobile, che hanno schiaffeggiato il volto della nostra nazione, in un modo o nell’altro paghino questo che è un crimine contro l’umanità. Questo rapimento non potrà mai essere cancellato dai nostri ricordi E’ una macchia indelebile nella nostra storia.”
Sosteniamo l’appello di Malala Yousafzai che oltre un anno fa diceva e torna a ripetere: “Chiedo a tutti di unirsi alla mia richiesta di urgente intervento a favore di queste eroiche ragazze. I leader nigeriani e la comunità internazionale possono e devono fare di più per risolvere questa crisi e modificare la loro fin qui debole risposta. Se queste ragazze fossero le  figlie di famiglie potenti a livello politico o finanziario, si farebbe molto di più per loro. Ma provengono da una zona povera e purtroppo la situazione non è molto cambiata da quando sono state rapite.”
Noi donne di Senonoraquando diciamo che non si può rimanere indifferenti a quei volti sofferenti di ragazze che si chiamano Blessing, Deborah, Abari ….. che hanno la sola colpa di voler studiare e che vengono rapite, stuprate, schiavizzate, costrette a cambiare religione  perché “ l’educazione occidentale è un peccato”. In troppe parti del mondo la lotta dei gruppi integralisti passa attraverso la demonizzazione dell’educazione, specialmente quella delle donne alle quali è impedito anche con la violenza di studiare, perché il potere sa che il controllo delle donne passa principalmente dalla negazione dell’educazione e della cultura.
Ci rivolgiamo a Lei , al governo e al Parlamento tutto per chiedere  di ribadire con forza l’impegno per la liberazione delle ragazze e di pronunciarsi contro tutte le barbarie alle quali quotidianamente assistiamo.
 Le chiediamo ancora una volta, sul piano interno,  l’impegno per l’educazione fin dai primi anni : è a partire dalla scuola anche nel nostro paese che si combatte l’ignoranza e la violenza.
Senonoraquando – venezia – mogliano veneto- vittorio veneto- san donà di piave- cittadella- padova – udine- bolzano


Ve- Mestre Teatro Toniolo  19 aprile 2015                                                           




Nessun commento:

Posta un commento