#bringbackourgirls
Lo scorso luglio signor Presidente le abbiamo consegnato in occasione della sua visita a Venezia una lettera aperta nella quale esprimevamo il nostro sdegno per la grave situazione della Nigeria e chiedevamo un suo interessamento sul piano internazionale considerando la presidenza europea.
Lo scorso luglio signor Presidente le abbiamo consegnato in occasione della sua visita a Venezia una lettera aperta nella quale esprimevamo il nostro sdegno per la grave situazione della Nigeria e chiedevamo un suo interessamento sul piano internazionale considerando la presidenza europea.
Con il flash-mob BRINGBACKOURGIRLS
ai Giardini della Biennale abbiamo tentato di far emergere la parte sana
della città : non solo malaffare e corruzione ma l’affermazione di Venezia
città dei diritti umani, del valore delle differenze e della libertà di scelta
come fondamenta di civiltà che non poteva e non può avere confini.
L’offensiva mondiale che è
seguita nei mesi successivi ci ha portato drammaticamente davanti agli occhi le
stragi continue : i giovani cristiani in Kenia, i bambini di Peshawar. E’
impossibile dimenticare . Sempre più spesso questi gruppi fondamentalisti
scelgono scuole e università: sono i luoghi che rappresentano una speranza di
liberazione dalla miseria e dall’ignoranza. E molte sono le donne, le ragazze,
le bambine. A un anno di distanza dall’attacco dei Boko Haram a Chibok in
Nigeria ci chiediamo:
“Ma dove sono finite le ragazze?”
Il Nobel Wole Sonyinka a chi gli
poneva questa domanda rispondeva:” Certe sono state vendute come schiave, come
oggetti sessuali, altre sono morte di malattia o ammazzate, alcune hanno
cercato di fuggire. Non le ritroveremo mai intatte. Saranno donne spezzate per
tutta la vita. Il dovere della nostra società è di assicurarsi che quelli che hanno
perpetrato questo crimine ignobile, che hanno schiaffeggiato il volto della
nostra nazione, in un modo o nell’altro paghino questo che è un crimine contro
l’umanità. Questo rapimento non potrà mai essere cancellato dai nostri ricordi
E’ una macchia indelebile nella nostra storia.”
Sosteniamo l’appello di Malala
Yousafzai che oltre un anno fa diceva e torna a ripetere: “Chiedo a tutti di
unirsi alla mia richiesta di urgente intervento a favore di queste eroiche
ragazze. I leader nigeriani e la comunità internazionale possono e devono fare
di più per risolvere questa crisi e modificare la loro fin qui debole risposta.
Se queste ragazze fossero le figlie di
famiglie potenti a livello politico o finanziario, si farebbe molto di più per
loro. Ma provengono da una zona povera e purtroppo la situazione non è molto
cambiata da quando sono state rapite.”
Noi donne di Senonoraquando diciamo che non si può rimanere indifferenti a quei
volti sofferenti di ragazze che si chiamano Blessing, Deborah, Abari ….. che
hanno la sola colpa di voler studiare e che vengono rapite, stuprate,
schiavizzate, costrette a cambiare religione
perché “ l’educazione occidentale è un peccato”. In troppe parti del
mondo la lotta dei gruppi integralisti passa attraverso la demonizzazione dell’educazione,
specialmente quella delle donne alle quali è impedito anche con la violenza di
studiare, perché il potere sa che il controllo delle donne passa principalmente
dalla negazione dell’educazione e della cultura.
Ci rivolgiamo a Lei , al governo e
al Parlamento tutto per chiedere di
ribadire con forza l’impegno per la liberazione delle ragazze e di pronunciarsi
contro tutte le barbarie alle quali quotidianamente assistiamo.
Le chiediamo ancora una volta, sul piano
interno, l’impegno per l’educazione fin
dai primi anni : è a partire dalla scuola anche nel nostro paese che si
combatte l’ignoranza e la violenza.
Senonoraquando
–
venezia – mogliano veneto- vittorio veneto- san donà di piave- cittadella-
padova – udine- bolzano
Ve-
Mestre Teatro Toniolo 19 aprile 2015
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