194 E NON SOLO
COMUNICATO STAMPA senonoraquando veneto
L’applicazione della Legge
22 maggio 1978, n. 194 Norme per la
tutela sociale della maternità e
sull’interruzione volontaria della gravidanza ha determinato cambiamenti
positivi sul piano della salute e dell’autodeterminazione della donna, ha
chiuso il tempo dell’aborto clandestino, umiliante, pericoloso, a volte letale.
In Italia, il ricorso alla interruzione volontaria di gravidanza è in
calo costante, il suo valore è stimato tra i più bassi nei paesi
industrializzati, ed è più che dimezzato dall’entrata in vigore della legge.
Per l'obiezione di coscienza si osserva invece il
fenomeno opposto.
Negli ultimi 30 anni l'aumento è stato del 17,3%. A
livello nazionale, la percentuale degli obiettori di coscienza si è
stabilizzata intorno al 70% tra i ginecologi, al 48% tra gli anestesisti, al
43% tra il personale delle attività ausiliarie.
La relazione ministeriale del 13 settembre 2013 è stata ottimista: il numero dei non obiettori
appare congruo rispetto al numero degli interventi di interruzione di
gravidanza, ma percentuali di ginecologi obiettori di coscienza superiori
all’80% sono presenti principalmente nelle regioni del Sud, ma anche nella P.A.
di Bolzano, con punte dell’88 % in Campania e in Molise e conseguente riduzione
dei servizi dove poter effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). (per leggere tutto il documento clicca il link) https://drive.google.com/drive/u/0/my-drive
Simonetta Luciani simonetta.luciani@alice.it
Coordinatrice senonoraquando Venezia senonoraquandovenezia.blogspot.com
Referente Se Non Ora Quando Veneto
Empowerment delle donne e sostenibilità
delle loro scelte: considerazioni a partire dalla legge 194.
Ci
siamo riconosciute nel movimento Senonoraquando per la condivisione degli
elementi di forza, fondanti.
Richiamiamo
qui il principio delle libertà, della forza e della autonomia delle donne in
tutti i campi.
Il
nostro è un punto di vista di genere che da lì vuole sviluppare una propria
idea del paese, della sua cultura , delle sue istituzioni; l’ondata individualistica
degli ultimi decenni ha prodotto una cultura che ha posto seri ostacoli alle
idee di libertà e di autonomia femminile.
Il
19 luglio 2012 ci ha colto di sorpresa la discussione di un progetto di legge
di iniziativa popolare presentato dal movimento
per la vita nel 2004 e inserito all’odg del consiglio regionale del veneto proprio
in quella seduta dopo anni…di sospensione.
I
presupposti di partenza esplicati in questo pdl n°3 li abbiamo intesi così in
modo succinto: incapacità delle donne ( mamme) a decidere e da salvare assieme ai loro bambini e inefficacia delle
strutture pubbliche che dovrebbero secondo la loro interpretazione dello
spirito della legge dissuadere alla
pratica della interruzione di gravidanza.
Dalla
discussione in regione è stata promulgata la Legge Regionale 27/2012 “ Disciplinare le iniziative di
promozione dei diritti civili e della vita nelle strutture sanitarie e
socio-sanitarie”.
(per leggere tutto il documento clicca il link) https://drive.google.com/drive/u/0/my-drive
Gigliola Tessari gigliola.tessari@libero.it
Ginecologa-
Psicoterapeuta
Dal
1978 al 2008 specialista ambulatoriale- Consultorio Familiare di Vittorio
Veneto (TV)- Ulss 7- Regione Veneto.
Dal
2009- Ginecologa e Psicoterapeuta libera professionista.
Ass.
GRIPO Gruppo di Ricerca in Psicoanalisi Operativa.
Ass.
AIPCF Associazione Internazionale di Psicoanalisi della Coppia e della
Famiglia.
Ass.
AIDM Associazione Italiana Donne Medico di Treviso
Empowerment delle donne e criticità
sullo stato di applicazione della legge 194 nella Regione Veneto.
COMITATI SNOQ
DEL VENETO
Sul
tema della salute delle donne, si è imposta in questo periodo la questione dell’obiezione
di coscienza rispetto alla legge 194; partendo da qui ed entrando nella
complessità della discussione che si è aperta, abbiamo compreso che questo è
l’emergente di un problema più variegato che condiziona lo stato di
applicazione della legge a diversi livelli.
Una ricognizione sullo stato di
applicazione della legge 194 ha messo in evidenza alcuni fattori di criticità
che vanno oltre a quelli connessi all’ obiezione di coscienza; fattori di
criticità meno palesi ma più diffusi che hanno radici nella nostra realtà
istituzionale, sociale, economica
e che rimandano ad un clima di pesantezza culturale, a stereotipi e pregiudizi
in cui siamo immersi.
La Regione Veneto non si trova nelle
condizioni di altre Regioni, che sono in emergenza anche per la possibilità di
effettuare l'intervento di IVG; nel Veneto, convenzioni e mobilità di personale
non obiettore ne garantiscono la possibilità.
I
dati nazionali sul costante calo del ricorso alle IVG, la bassa percentuale di
interruzioni di gravidanza tra le giovani parlano chiaro, parlano anche del
lavoro capillare di informazione nel territorio e di educazione alla salute
sessuale e riproduttiva nelle scuole.
Eppure
in questi ultimi anni abbiamo posto l’attenzione su azioni e proposte che
abbiamo inteso “di contrasto” alla capacità di empowerment delle donne e
insieme di svalutazione dell’attività degli operatori nei servizi
sociosanitari. (per leggere tutto il documento clicca il link) https://drive.google.com/drive/u/0/my-drive
video 8 giugno 2015 - Hotel Bologna
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